Feste popolari in Sardegna
In Sardegna le feste popolari sono peculiari per il loro sincretismo, fondendo le tradizioni isolane, fatte di riti derivanti dall'era nuragica, con le contaminazioni spagnole. Accompagnate da musica, danze e costumi, sono manifestazioni assai sentite per tutto l'anno, fin da Gennaio, mese dei fuochi di Sant'Antonio abate, in onore del quale le località poste all'interno dell'isola accendono fuochi, seguendo la leggenda secondo cui il santo avrebbe sottratto una scintilla dagli Inferi per concederla agli uomini. Altrettanto noto è l'affascinante rito propiziatorio per la nuova annata agraria inscenata dalle danze degli Issohadores e dei Mamuthones, a Mamoiada, in provincia di Nuoro. A Febbraio, Oristano accoglie Sa Sartiglia, la più conosciuta manifestazione legata al carnevale in Sardegna, nonchè la più antica giostra equestre del territorio compreso dal bacino del Mediterraneo. A Maggio, Sassari ospita la Cavalcata sarda, sfilata spettacolare con cavalieri dai costumi variopinti, nata sul finire del diciannovesimo secolo come sfilata per accogliere Umberto I di Savoia e la moglie Margherita. Non lontano da qui, a Guasila, il 14 Agosto si svolge la caccia alla giovenca (sa cassa de s'acchixedda) a cui prendono parte gli scapoli del paese, a cavallo. Secondo la tradizione il vincitore si sposa entro l'anno.
La settembrina Corsa degli Scalzi da quattro secoli è punto di riferimento tra le feste popolari sarde: la processione tra Cabras e San Salvatore di Sinis, in provincia di Oristano, conduce centinaia di uomini vestiti di bianco, privi di calzature, lungo un tragitto di sette chilometri: un percorso di corsa, su strade sterrate, trasportando, a turno, la lettiga con il simulacro ligneo del santo. Sempre a Settembre, nella città di Selargius, si celebra l'antico sposalizio selargino (Sa Coja Antiga Cerexina), tra le rievocazioni più sentite dell'isola. Soltanto due coppie hanno l'onore di celebrare il proprio matrimonio secondo un rito religioso che risale al Settecento.